n.2 - dicembre 2003
 

TAVOLA ROTONDA
(senza candeline)
SUL NATALE DELLA II A

"Come ogni anno ci porta le stesse cose..."dice Daniele. "Natale religioso o profano?" si chiede Marta,e subito aggiunge: "Il modo in cui viene trascorso questo periodo, con regali, divertimenti, abbuffate, ci fa dimenticare l'importanza religiosa del Natale". "Ma davvero tutti festeggiano il Natale?" si chiede Alessandro. "Quanti bambini dei Paesi sottosviluppati non si acorgono nemmeno che è arrivato il Natale!" risponde Marta. "Quanti anziani che stanno nelle case di riposo non festeggiano Natale perchè soffrono", aggiunge Alessandro. E Giulia gli fa eco: "Quest'anno per molte famiglie il Natale sarà diverso, a causa della guerra..."
I segni esteriori, tuttavia, affascinano sempre. Jessica sottolinea "il ritorno dei giorni lunghi", "l'abete sempreverde che rappresenta la speranza", "i fili d'oro e d'argento come i capelli delle fate, quelle che possono cambiare ogni triste realtà".
Martina lamenta che "la televisione rappresenta il Natale in modo consumistico " mentre " dovrebbe essere una festa dedicata a Gesù, alla Madonna e a San Giuseppe", cosicché il "presepe" è "l'oggetto simbolico" più significativo. Andrea pensa alla guerra in Iraq come Jacopo, Elisabetta alle spese inutili, Saverio si interroga sull'esattezza storica del 25 Dicembre, Manuel s'accontenta perchè "è comunque bello", Leonardo sogna di "visitare il luogo dove è nato Gesù a Betlemme", e forse ha dimenticato che anche lì c'è la guerra.
Le nostre riflessioni e i nostri interventi continuano, come in una tavola rotonda senza candeline, disordinatamente e appassionatamente. Dice Marina che è lui, Gesù, "il regalo più bello che abbiamo mai ricevuto, perchè senza di lui adesso non saremmo qui". Mentre Giacomo si mostra pessimista: "non è più una festa religiosa, ma un divertimento e una occasione per spendere". Francesco sottolinea invece che questa festa religiosa mette insieme, anche se in date diverse, tutti i Cristiani (Cattolici, Protestanti e Ortodossi). "Noi ragazzi che siamo fortunati dovremmo fermarci a pensare a chi è meno fortunato di noi, e trovare nello spirito del Natale la forza e la volontà per migliorare il mondo", si propone Nicola. E mentre Nicola cerca un po' di solidarietà da compiere, Riccardo: "Ho deciso che farò una piccola rinuncia e metterò un'offerta dentro una busta e darò un piccolo aiuto a chi ha bisogno". Ma c'è chi resta comunque sempre affascinato dagli addobbi, dai divertimenti ... e Natale, resta il Natale che è!

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