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Anno II - n.3 - giugno 2005
 
Pesca... oggi come ieri!

MAURIZIO CIUCO - pirografoLa nostra più grande passione è rivolta ad un’attività antica come l’uomo: la pesca. Praticata sin dalla preistoria, la pesca è diventata oggi più un hobby che non un lavoro: molti pescatori non amano nemmeno mangiare il pesce.
Esistono varie tecniche tradizionali di pesca d’acqua dolce, praticate anche nelle nostre zone:
la pesca con le mani: tecnica di pesca estiva che richiede una certa abilità. Il pescatore si immergeva per buona parte nell’acqua; dopo aver individuato il punto idoneo, con una mano chiudeva l’imboccatura della tana e, con l’altra, prendeva il pesce per le branchie;
la pesca con la bilancia: tecnica di pesca abbastanza semplice, effettuata con una rete di forma quadrata, sostenuta da due archetti collegati ad un sostegno. Questa tecnica richiede una perfetta conoscenza dei posti preferiti dai pesci e una grande forza fisica;
la pesca con le nasse: tecnica di pesca maggiormente praticata in primavera. Esisteva una particolare tecnica nel posizionamento delle nasse: cercavano di metterle a “V” così da incanalare i pesci mentre risalivano il fiume a primavera;
la pesca con il forchettone: tecnica di pesca estremamente brutale, esercitata con una specie di arpione a più punte. Veniva svolta risalendo il fiume nelle notti d’estate; il pesce veniva trafitto con l’arpione. Questa tecnica di pesca è ritenuta oggi una forma di bracconaggio;
raccolta di molluschi d’acqua dolce: si dice che molti anni fa nel fiume Chiani raccoglievano dei grossi molluschi bivalvi, chiamati volgarmente “Cozze”: erano numerosissimi tra i sassi del fiume; purtroppo, però, adesso non ci sono più perché decimati dall’inquinamento.
Nel territorio di Fabro la pesca è praticata in particolare sul fiume Chiani.
Il Chiani nasce come lento canale palustre e successivamente diventa torrentizio, ma sono ancora molti gli anziani che ricordano di aver bevuto le sue acque. Vecchi pescatori ricordano di aver pescato nel Chiani pesci lacustri come il luccio.
Questo corso d’acqua si presenta, oggi, molto modificato rispetto a venti anni fa, soprattutto per l’alto tasso di inquinamento provocato dagli scarichi industriali e domestici.
C’è inoltre un elevato pericolo di frane delle sponde a causa di un’eccessiva proliferazione di nutrie e di castori americani che scavano continuamente gli argini.
Le specie di pesce che è possibile trovare nel Chiani sono: la carpa, il carassio, il pesce gatto, l’arborella e il persico sole, che hanno sostituito il barbo, il cadevano, il triotto e altri.

Riccardo Attili, Luca Gattobigio, Marco Pantini Scuola Media Fabro Scalo classe II A

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