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Scuola e dintorni : Il giorno della memoria: pensieri, riflessioni, versi
Inviato da MediaFabro il 10/2/2012 1:10:00 (2301 letture) News dello stesso autore

ShoahIl 27 gennaio è per noi una data molto importante, perché viene celebrato il giorno della memoria, cioè la liberazione degli ebrei rimasti nei campi di concentramento, da parte dell’armata rossa.
Ognuno di noi ha diversi pensieri su questo giorno:
•Marco pensa che il giorno della memoria è una ricorrenza molto importante dal punto di vista religioso e culturale, perché ci ricorda tutte le sofferenze che hanno subito gli ebrei.
•Lorenzo pensa che questa non è una ricorrenza da ricordare, perché ci fa venire in mente una “cosa brutta”: la morte di tante persone.
Noi non capiamo il motivo di tanta rabbia verso gli ebrei, perché venivano considerati inferiori, se noi siamo tutti uguali.
Fortunatamente questi eventi… non succedono più?



ECCO LE NOSTRE POESIE SU QUESTO ARGOMENTO

Anime nobili
Freddo,
si vede in lontananza
e terribile lo si vede da vicino.
Avvolta in una grigia coltre,
muta, Auschwitz sta.
I corpi ammassati
senza rispetto e onore,
i pianti innocenti.
La morte arriva
con la sua ascia nera
e attende impaziente.
Il cielo è cupo.
Ad Auschwitz c’è solo il silenzio,
quello di morte.


Le stanze erano buie,
la morte era vicina,
ma tutto era normale, 
fino a quando un fischietto,
ci faceva radunare,
erano migliaia:
tutti con un po’ di speranza…
ma la morte era vicina.
Classe III A


Fortunatamente questi eventi… non succedono più?
Sembra purtroppo che non sia stato così, come testimonia la giornata del ricordo, di cui ci siamo occupati a scuola e che abbiamo approfondito durante l’ora di informatica.


Il giorno del ricordo
Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito.
350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.
Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato(americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte.
Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava.
E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano. 



 Il giorno del ricordo 
In fila per due camminavano gli Italiani
tutti quanti insieme per le mani,
nei  loro occhi brillava la speranza e la paura,
e solamente loro hanno potuto capire quanto la vita è dura,
un solo pensiero li attraversava,
un piccolo sorriso li disegnava,
un volto vissuto
nel quale si poteva vedere il capolinea di una difficile vita...

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