Perugia Science Festival

Data 10/12/2010 17:41:04 | Categoria: Ambiente

Martedì 23 Novembre, noi ragazzi della IB siamo andati a Perugia  per visitare la mostra sui cambiamenti climatici, proveniente da New York e allestita nel capoluogo umbro in occasione del “Perugia Science Festival”. Con il nostro professore di Lettere, siamo partiti alle 9 circa da Fabro e, dopo un viaggio di più di un’ora, siamo arrivati a Piazza Partigiani. Scesi dal pullman, ci siamo diretti verso il centro della città, passando all’interno della Rocca Paolina e, tra scale e scale mobili, siamo alla fine giunti in Piazza della Repubblica e più precisamente davanti all’ingresso di Palazzo Baldeschi, nei cui interni è stata allestita la mostra.


Entrati, abbiamo depositato zaini e borse e con la nostra guida, Federico, abbiamo iniziato la visita della mostra. Questa è stata organizzata su tre piani: al primo piano, una serie di pannelli illustra la storia del carbon fossile – formatosi da organismi vegetali rimasti sepolti per anni sotto il terreno – e soprattutto l’impiego che se ne è fatto per produrre energia nel corso dei secoli: dall’utilizzo nelle prime fabbriche per le macchine a vapore, sino alle locomotive e ai treni; l’aumento del suo impiego ha avuto come conseguenza un aumento delle sostanze inquinanti immesse nell’atmosfera, in quanto, quando il carbon fossile subisce il processo di combustione libera nell’aria molta anidride carbonica. Negli ultimi decenni, il carbon fossile è stato via via sostituito dal petrolio, anch’esso di origine fossile, ma ciò non ha ridotto – anzi tutto il contrario – l’immissione di CO2 nell’atmosfera.
Siamo poi saliti al secondo piano, dove sono esposti alcuni strumenti per la rilevazione dei dati meteorologici e climatici: in particolare, la nostra guida ci ha parlato  delle cosiddette “carote di ghiaccio”, di cui nella mostra vi è una riproduzione in plastica: si tratta di colonne di ghiaccio, a forma di carota, appunto, che i climatologi hanno estratto dal sottosuolo dei circoli polari e che, in mancanza di dati meteorologici precisi, di cui si dispone solo a partire dalla metà dell’800, si sono rilevate utilissime per conoscere l’andamento climatico sul nostro pianeta. Da queste carote si possono ricavare diversi tipi di informazioni: per esempio, gli strati di ghiaccio che appaiono più scuri, perché più densi, indicano la fase di maggior raffreddamento della Terra, mentre quelli “trasparenti”, indicano che il ghiaccio era meno compresso e quindi meno denso: in  queste fasi la terra è andata incontro ad un riscaldamento climatico. Inoltre, le piccole molecole d’aria rimaste intrappolate fra gli strati di ghiaccio sono utili per dirci la quantità di sostanze inquinanti – CO2 in particolare – presenti nell’aria nei vari periodi della storia della Terra. Sempre in questo settore della mostra, sono riprodotti degli habitat, marini o terrestri, che sono stati danneggiati e alterati dall’inquinamento dell’uomo.  Infine, abbiamo visitato il terzo piano della mostra, dove sono stati allestiti degli impianti per la produzione delle cosiddette forme di “energia pulita”: pannelli solari e fotovoltaici, impianti eolici, sistemi per lo sfruttamento dell’energia geotermica.
Terminata la visita della mostra, ci siamo recati in una stanza adibita a laboratorio, dove con un'altra giuda, Leonardo, abbiamo fatto alcuni esperimenti. In particolare, abbiamo imparato come alcuni materiali, grazie alle loro proprietà, permettano di conservare meglio il calore all’interno della nostra casa, diminuendo quindi l’uso di gas e altri combustibili molto inquinanti. Per esempio, se per la costruzione delle nostre abitazioni impiegassimo più materiali come la plastica e il polistirolo, o anche il legno, ciò – essendo questi dei buoni isolanti – ci permetterebbe da un lato di risparmiare soldi e dall’altro di inquinare molto di meno l’ambiente.
Dopo tutti questi esperimenti di laboratorio, si erano gia fatte le 13.30, per cui in tutta fretta abbiamo ripreso i nostri zaini e, mentre consumavamo il nostro pranzo al sacco, siamo ritornati al pullman e alle 15 siamo giunti a scuola.
Sicuramente questa esperienza è stata molto positiva, non solo per le tante cose che abbiamo imparato sul clima e sull’importanza del rispetto dell’ambiente per il nostro futuro, ma anche perché ci siamo divertiti molto, non solo quando abbiamo fatto gli esperimenti, ma pure durante il viaggio in pullman, perché abbiamo chiacchierato di tutto, abbiamo cantato e ci siamo raccontati anche le barzellette!!!   

 Gli alunni della I B di Fabro 





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