Il Giorno della Memoria

Data 28/1/2011 11:35:33 | Categoria: Scuola e dintorni

Ieri,  27 Gennaio 2011, si è celebrata la Giornata della Memoria e a scuola ne abbiamo parlato con gli insegnanti. Abbiamo ricordato che il 27 Gennaio del 1945 furono aperti i cancelli del campo di stermino di Auschwitz  dall’Armata Rossa. Circa sei milioni di Ebrei  sono stati sterminati  nei campi di concentramento disseminati in Europa, soprattutto vicino ai centri ad alta densità di popolazione “Indesiderata”. Nel 2000, con la legge n. 211, il parlamento italiano ha stabilito che il 27 Gennaio venissero ricordati lo sterminio e le persecuzioni del popolo Ebraico.
La “Shoah” è un termine Ebraico che vuol dire  “Catastrofe”, “distruzione” ed è ormai universalmente utilizzata per definire ciò che accadde agli Ebrei  d’Europa dalla metà degli anni trenta al 1945, in particolar modo nel quadriennio finale, quando fu pianificato e rigorosamente attuato il progetto di totale e sistematica eliminazione della popolazione europea ebraica. Ricordare quelle vittime serve a mantenere viva la memoria delle loro esistenze e dell’assurdo motivo per cui furono troncate. Avere consapevolezza di quel passato, dare attento ascolto alle parole dei sopravvissuti è diventato ormai un nostro preciso dovere, se vogliamo costruire un futuro migliore. Per fare in modo che mai più possano ripetersi simili tragedie, sono stati organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni per rievocare fatti e fare riflessioni su quanto accadde allora agli  Ebrei nei campi di sterminio, nonché ai deportati politici e militari italiani nei campi di concentramento nazisti.
La giornata della memoria non deve essere dimenticata e non può passare inosservata. Tutti noi abbiamo il dovere di ricordare quanto è avvenuto nei lager.
Il Lager sembra un luogo fuori dal tempo, ma purtroppo è esistito… Non c’erano orologi nel Lager ,né nomi, né passato né futuro e nemmeno il presente era presente a se stesso…E’ un cielo senza  stelle, un eterno presente senza memoria.
Ecco le parole di un sopravvissuto, Elie Wiesel, che fu rinchiuso ad Auschwitz all’età di quindici anni.
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo di concentramento,
che ha fatto la mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima e i miei sogni che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso.
Mai.

Jasmine e Jonathan
I A




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