Crisi del Giappone

Data 24/3/2011 15:39:56 | Categoria: Ambiente

terremotoAlle 14:45 l'11 marzo 2011 un terremoto di scala 9, con successivo tsunami, ha colpito la costa orientale del Giappone. La centrale di Fukushima Daiichi, la più vicina all’epicentro del terremoto, aveva 3 dei suoi 6 reattori in funzione. Durante il terremoto il sistema di emergenza è automaticamente entrato in funzione, inserendo  le barre moderatrici di sicurezza e fermando immediatamente le reazioni di fissione, che sono state interrotte. La centrale è stata spenta correttamente pochi secondi dopo il terremoto e il processo di fissione non è mai ricominciato.  Il problema sorto nei giorni successivi è stato causato dal malfunzionamento dei sistemi di raffreddamento, dovuto allo Tsunami che ha colpito la centrale ad una velocità di 120 km orari. Il sistema di raffreddamento rimane necessario anche dopo lo spegnimento della centrale, perché reazioni secondarie, come quelle del Cesio e dello Iodio radioattivi, persistono anche diversi giorni/settimane dopo che il processo di fissione è terminato.


Durante i primi giorni in seguito allo Tsunami è stato
necessario quindi ricorrere a sistemi di emergenza per il
raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3, in funzione prima del terremoto.
Nei giorni seguenti, il problema è stato causato dal rallentamento nel
ripristinare la connessione elettrica alla centrale. Questo ha causato
il riscaldamento delle vasche in cui vengono stoccate le barre di
materiale combustibile esausto. Sebbene queste barre di uranio siano
già bruciate e non possano quindi ripristinare la fissione, creano
comunque del calore. Se lasciate scoperte possono rilasciare elementi
di decadimento secondari e possono fa innalzare notevolmente i livelli
di radiazione nei dintorni. È quindi molto importante mantenerle a
temperature basse. Il governo giapponese distribuisce, come misura
precauzionale, dello Iodio stabile agli abitanti della zona circostante
la centrale di Fukushima, che si sostituisce allo Iodio radioattivo e
ne previene l’accumulo nella tiroide.
La vicina centrale Fukushima
Daini ha completato la riparazione dei sistemi di raffreddamento che
ora sono in funzione normalmente,  rimanendo quindi fuori pericolo.
L’attenzione rimane quindi concentrata sulla centrale di Fukushima
Daiichi. I reattori 5 e 6 non hanno nessun danneggiamento. Al contrario
gli edifici dei reattori 1 e 3 sono gravemente danneggiati dalle
esplosioni. Dalla centrale nucleare si innalzata una nube radioattiva
che, dopo aver attraversato il Pacifico ed essere arrivata negli USA,
era attesa anche in Europa, ma per fortuna durante il tragitto ha perso
molta della sua radioattività e in Italia non vi è traccia. In Italia
si è diffusa però psicosi collettiva e molti sono corsi nelle farmacie
per comprare lo ioduro di potassio, una sostanza che serve ad annullare
gli effetti negativi delle radiazioni e a proteggere la tiroide, ma se
presa senza motivo può essere tossica. Molti non sono più andati a
mangiare nei ristoranti giapponesi. In Italia non ci sono motivi reali
di preoccupazione, ma il Giappone sta trascorrendo un duro periodo.
Silvia II A




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