LE NOSTRE EMOZIONI...NEL GIORNO DELLA MEMORIA

Data 30/1/2008 16:12:36 | Categoria: 

shoahLE NOSTRE EMOZIONI… NEL GIORNO DELLA MEMORIA


Ecco una serie di semplici versi e poesie che sono scaturite dai nostri cuori, parlando insieme alle nostre insegnanti della “SHOA”.


La shoà


Un treno in partenza…


Carico di persone dirette chissà dove,


con i volti carichi di tristezza


che vedono allontanarsi i loro beni lentamente.


Ecco un campo…


Quanto fumo ...


Ed ecco le persone


Che varcano la soglia


Del luogo


che segnerà la loro morte.


 


(Andrea D’Alessio, Elena Trippella, Giorgio De Ninno, Giordano Neri cl.V)


 


Le mie emozioni


Giallo, arancione, rosso, verde e blu;


purtroppo questi colori non sono presenti  nei campi,


ma c’è solo tanto fumo nero


e tanta, tanta tristezza.


Anche le farfalle sono scomparse,


ed io sono immerso


nella desolazione più totale.


Ormai anche il cielo azzurro


E limpido


è stato sostituito da enormi


nuvole nere


che suscitano in me


solo sgomento.   


 


(Andrea D’Alessio, Elena Trippella, Giorgio De Ninno, Giordano Neri cl.V)


 


La liberazione


 


Ecco, siamo stati liberati !


Purtroppo questa gioia è stata negata


ai nostri compagni ormai morti.


La felicità ci circonda,


ma questo ricordo amaro 


rimarrà


stampato a vita


nei nostri cuori.



(Andrea D’Alessio, Elena Trippella, Giorgio De Ninno, Giordano Neri cl. V)


Shoa’



Vidi  arrivare  un treno nella mia città,


il terrore ci venne incontro.


Ci portarono via i sorrisi, tutto,


tranne la speranza che  è l’ultima a morire.


Ci caricarono in quel treno come bestie,


io non sapevo quello che stava succedendo,


ma sapevo che sarebbe accaduto qualcosa di grave.


Entrammo in un campo…


era buio…


un mare di tristezza sorgeva davanti a noi,


come una barriera impossibile da superare.


Ci numerarono e ci separarono dai nostri cari.


A gruppi vidi scomparire molte persone,che non fecero ritorno.    


Un nauseante odore si sparse per il campo


insieme a un fumo nero come la pece,


da quel momento capii che la mia fine era vicina.


Dai forni, un mare di polvere si disperse nel vento.


Un giorno sentii chiamare il mio numero,


perché io oltre la felicità persi anche il nome.


Mi fecero entrare in un camera, con tanti buchi sul soffitto,


dai quali non uscì dell’acqua ma il silenzio della morte...                                                                                                              


(Sara Della Vecchia, Gaia Stollo, Veronica Basilietti, cl. V) 


AD AUSCHWITZ



Ad Auschwitz lavoro e lacrime


ad Auschwitz è tutto così strano:


qui siamo migliaia di persone,


ma sentiamo un grande silenzio,


come fossero tutti morti.


Bambini dagli occhi tristi e sofferenti


dal cuore pieno di nostalgia


per i loro cari e le loro case.


Alessio Ceccaroni cl.IV



ERA INVERNO



Era inverno,


i mucchi di corpi bruciavano nel vento


e il fumo saliva lento


tra quelle fredde mura di cemento.


Erano tempi tristi e ombrosi


c'era la paura negli occhi delle persone


e i bambini in quei giorni nevosi


non riuscivano a capire quella spaventosa realtà


e non potevano spiegarsi la triste verità.


E' difficile ricordare


è difficile credere


è difficile anche solo pensare


che sia potuto esistere un mondo così crudele.


Nicola Biancalana cl. IV


NOSTALGIA


 Io ero a casa tranquillo a giocare


ad un certo punto ci hanno messo nei treni freddi.


Dopo tanti giorni


siamo arrivati in un grande casermone


e fuori tutto intorno c'era filo spinato.


Dentro a questo luogo spaventoso


ci aspettavano solo lavoro, paura e morte.


Noi bambini non giocavamo,


ma provavamo terrore, paura e stanchezza.


Vorrei tanto ritornare a casa


per giocare sotto il sole


perché in quella casa fredda e brutta


non c'era nemmeno un raggio di luce.


 Agnese Miscetti  cl. IV


 


A TEREZIN


 Qui, in questo orribile campo di concentramento,


c’è solo terrore e paura.


Ho visto davanti ai miei occhi


morire donne, bambini, uomini


Bruciano e quel fumo maleodorante


e terrificante sale nell’aria


diffondendo il fantasma della morte.


Tanta nostalgia della mia casa


Nelle docce a gas


mettono persino i bambini.


E quando davanti ai miei occhi


ho visto morire mio figlio


il dolore mi è penetrato nel cuore.


Ora sono solo polvere nel vento


Gloria Stollo cl. IV





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