La violenza negli stadi

Data 11/10/2008 8:33:32 | Categoria: Una finestra sul mondo

violenza negli stadiAssistere a uno spettacolo sportivo, a una partita di calcio in particolare, rappresenta uno dei più diffusi e popolari modi di impiegare il tempo libero in tutto il mondo.
Purtroppo quella che dovrebbe essere una festa si trasforma spesso, specialmente in Italia e Inghilterra, in occasione di violenza.  Le cronache sportive  ci riferiscono di aggressioni, scontri, risse, assedi, agguati, accoltellamenti, ferimenti, lanci di oggetti, di petardi, di pietre, di bombe, e così via, fino a che talvolta l'insensata spirale di violenza non lascia sul campo il morto ammazzato da tifosi di altre squadre.


La storia del calcio è stata costellata negli ultimi trenta anni da vere e proprie tragedie: i  39 morti allo stadio Heysel,  prima della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool nel 1985,  per non parlare degli omicidi perpetrati su singole persone, come l'uccisione di Vincenzo Paparelli, colpito a un occhio da un razzo durante il derby romano nel 1979 e l'accoltellamento di Vincenzo Spagnolo, il supporter genoano ucciso per mano di un tifoso milanista nel 1995. Nonostante i tanti appelli alla non violenza e al rispetto delle regole, anche nella stagione calcistica 2008/2009 i tifosi napoletani, che erano stati privati della possibilità di vedere le partite del Napoli per 10 anni, sono andati a vedere la loro squadra del cuore nella trasferta di Roma (terminata 1-1) ma al ritorno hanno provocato più di 500.000 euro di danni a Trenitalia, a causa del loro comportamento incivile sui treni…Speriamo che le cose migliorino e che le persone possano andare allo stadio senza temerne le violenze. 

Filippo Monsignori


Classe II A





La fonte di questa news è navigando@scuola
http://www.icao.it/navigando

L'indirizzo di questa news è:
http://www.icao.it/navigando/article.php?storyid=868