n.2 - dicembre 2003
 

GESU’ nelle religioni monoteiste

BIBBIA

LUCA –2,1-20 –
“…- Mentre si trovavano là giunse per lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto all’albergo -…
…l’angelo disse ai pastori:
– Non temete, perché vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo: oggi nella
città di Davide, è nato per voi un Salvatore che è il Messia Signore – …”

CORANO

Sura 19
“Le doglie del parto la spinsero vicino al tronco di una palma …
…ma il bambino disse – In verità, io sono il servo di Dio, che mi ha dettato il Libro e mi ha costituito profeta, mi ha benedetto ovunque mi trovi e mi ha prescritto la preghiera e l’elemosina finché sarò in vita -…”

Dal confronto dei due testi abbiamo notato che esiste una totale discordanza:
Maria dà alla luce Gesù, non nella grotta di Betlemme, ma vicino ad una palma, in uno scenario tipico degli Arabi.
Nel Corano l’espressione "figlio di Maria" ricorre costantemente come richiamo all’umanità di Gesù, in quanto nato da una donna, pur essendo creato immediatamente da Dio senza padre umano, come Adamo, mentre per i cristiani Gesù “figlio di Maria”, è il Salvatore, il Messia, il Figlio di Dio, di natura umana e divina.

Gli Ebrei credono nello stesso Dio dei Cristiani, ma per loro deve ancora arrivare il Messia, promesso da Dio, portatore di pace e di giustizia nel mondo. Il loro libro sacro è la Bibbia (i primi 24 libri, Antico Testamento); non riconoscono il Nuovo Testamento e di conseguenza la natura divina di Gesù.

Alunni classe V Sc. elementare Montegabbione

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