“È arrivata la fine del mondo, i vulcani eruttano, le maree sommergono le terre emerse, s’ incominciano ad avvistare i primi meteoriti e l’ozono, quel gas indispensabile per sopravvivere nella Terra ridotto ormai ad un flebile straccio che ora protegge poco e niente la superficie terrestre. E pensare che tutto questo si poteva evitare, se noi tutti ci fossimo impegnati un po’ di più nel salvaguardare l’unica cosa importante che ci donava tutto quello che avevamo, tutto questo si poteva rimandare, ma sempre con l’aiuto di tutti. Si sostiene che l’uomo è la creatura più intelligente della specie animale, colui che si è retto su due piedi, ha imparato a dialogare con i propri simili, ha imparato a domare il fuoco e in alcuni casi anche a sconfiggere le proprie paure, cosi si arriva a pensare che l’ uomo sia la creatura perfetta o quasi, ma non è cosi.

Se noi fossimo stati così intelligenti a quest’ora non ci saremmo trovati in questa situazione, anzi non ci avremmo pensato nemmeno. Per colpa della nostra ignoranza ora stiamo per perdere il pianeta che ci ha ospitato dall’inizio dei tempi. Ci sono scienziati, come Rita Levi Montalcini, che hanno comunicato con tutti i mezzi a loro disposizione questa fine, dando anche però consigli su come evitarla e su come migliorare i nostri rapporti con l’ambiente circostante. Io penso che siano inutili tutti quei protocolli d’intese tra i vari paesi del mondo perché ho l’impressione che quei pezzi di carta sono capaci solo di illudere la gente di un possibile miglioramento, che forse non avverrà mai. Basta parole è arrivato il momento di AGIRE!!! Quello che ci vuole sono fatti concreti che riescano a coinvolgere tutti quanti con maggiore possibilità di riuscita. Gli stati devono incominciare a usare meglio i loro soldi, spendendoli innanzitutto per comprare macchinari costosi ma ecologici, cominciare a fare raccolta differenziata in modo serio e continuo e fare qualche sacrificio, anche piccolo, per far tornare il nostro pianeta “sicuro” e pulito come quello che ci hanno lasciato i nostri avi.”
Andrea Giustiniani 3°A Fabro