Benvenuto!  
Ciao Registrati adesso al nostro giornale!    Login                        HOME | NEWS | LINKS | FORUM | DOWNLOAD | CONTATTACI
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Naviga tra le rubriche
 Ultime recensioni
· La Missione di Sennar. Cronache del Mondo Emerso
Licia Troisi,
· Cronache del mondo emerso: Nhial della terra del vento
Licia Troisi
· L'elmo della mente
Ennio Peres-Susanna Serafini
· Eragon
Christopher Paolini
· Diario allo specchio

· Tre metri sopra il cielo
Federico Moccia
· La scuola dei giochi
P.A. Rovatti - D. Zoletto
 Ultimi link consigliati
 Download recenti
Scuola e dintorni : Le leggi di Mendel
Inviato da MediaMGabbione il 1/3/2007 17:20:01 (9835 letture) News dello stesso autore
Scuola e dintorni

mendel


Gregor Johann Mendel nacque a Heizendorf, in Austria il 22 luglio 1822. Era l'unico  figlio di un contadino. Nel 1843 cominciò a studiare nel monastero di St. Thomas di ordine agostiniano a Brno, vista la sua attitudine e facilità all'apprendimento. Nell'agosto 1847 ricevette gli ordini sacerdotali. Venne assegnato, dopo la sua ordinazione, alle funzioni pastorali, ma presto divenne chiaro che era più adatto ad insegnare. Nel 1849 gli venne assegnato ad una scuola media nella città di Znaim; fu qui che fece l'esame di qualificazione per la certificazione come insegnante. Dopo essere entrato nell'Università di Vienna nel 1851 per imparare ad insegnare matematica e biologia, per due anni si dedicò all'insegnamento nell'abbazia. Proprio all'Università sviluppò le sue abilità come ricercatore che utilizzò successivamente nel corso della sua vita.



Mendel tornò ad insegnare nel monastero di Brno nel 1854. Nel 1868 ne divenne anche abate. Mendel amava molto curare l'orto e si stupì ben presto di come spesso le piante presentassero caratteristiche atipiche. Proprio l'osservazione della trasmissione dei loro caratteri lo portò a sviluppare la teoria dell'ereditarie.  Mendel fu considerato il padre della genetica. Morì il 6 gennaio 1884.
Le leggi di Mendel furono il frutto delle sue ricerche, in cui applicò il metodo scientifico. Fece un utilizzo innovativo di caratteri ben definiti e contrastanti (seme liscio o rugoso, fiori rossi o bianchi) nell'ambito della stessa specie. Seguendo ben definiti caratteri attraverso la prima, la seconda e le successive generazioni, Mendel riuscì a dimostrare che l'ereditarietà non è una mescolanza di caratteri parentali, ma che i caratteri ereditari sono trasmessi da unità distinte, distribuite in modo diverso a ogni generazione. Questi studi furono fondamentali per lo sviluppo della genetica e diedero una risposta alle critiche del Darwinismo sul fatto che Darwin non poteva dimostrare come avveniva la trasmissione alle generazioni successive.

pisum sativumLa scelta di Mendel della pianta da pisello (pisum sativum) per i suoi esperimenti fu dovuta a diverse ragioni:
-
Le piante si trovavano in commercio ed erano facilmente coltivabili;
- Le numerose varietà avevano caratteristiche assai differenti che si manifestavano inalterate e riapparivano in un raccolto dopo l'altro;
- Le numerose varietà avevano caratteristiche assai differenti che si manifestavano inalterate e riapparivano in un raccolto dopo l'altro.


Le leggi fondamentali che Mendel formulò sono generalmente valide per tutti gli organismi animali e vegetali a struttura cellulare, mentre non lo sono nei batteri e nei virus. Esse sono:


      PRIMA LEGGE DI MENDEL


Impollinando piante pure a fiori rossi con piante pure a fiori bianchi, Mendel osservò che discendenti della prima generazione erano tutte piante a fiori rossi, come se il carattere “fiori bianchi” fosse scomparso. Chiamò dominante il carattere che si manifestava e recessivo il carattere che sembrava scomparso; chiamo inoltre ibridi i discendenti di questa prima generazione che, dei due caratteri detti antagonisti, manifestavano solo il dominante ma non erano più puri. Con questo pensiero la prima legge di Mendel venne chiamata legge della dominanza.


SECONDA LEGGE DI MENDEL


Mendel continuò in suoi esperimenti sulle piantine ibride ottenute nella prima generazione, facendo autoimpollinare gli ibridi a fiori rossi. Egli osservò che i discendenti della seconda generazione non erano tutti uguali: alcune piante presentavano il carattere dominante (fiore rosso) e altre quello recessivo (fiore bianco). Egli si accorse che studiando un gran numero di incroci, che le piante con fiori rossi e quelle con fiori bianchi si presentavano sempre nel rapporto 3:1. con questo pensiero la seconda legge di Mendel viene chiamata legge della disgiunzione dei caratteri. 


TERZA LEGGE DI MENDEL


Mendel proseguì nei suoi esperimenti incrociando a questo punto piante che differivano contemporaneamente per due coppie di caratteri. Incrociò, con fecondazione artificiale, piselli con semi gialli e lisci( dominanti) e piselli con semi verdi e rugosi(recessivi). Nella prima generazione ottenne tutte piante con semi gialli e lisci, i caratteri dominanti. Successivamente, per autoimpollinazione di questi di questi ultimi individui, ottenne la seconda generazione formata da quattro diversi tipi di piante in un rapporto ben preciso:


-         9 piante con seme giallo e liscio;


-         3 piante con seme verde e liscio;


-         3 piante con seme giallo e rugoso;


-         1 pianta con seme verde e rugoso.


Dedusse quindi che tutti i caratteri si trasmettono in maniera indipendente combinandosi in tutti i modi possibili,anche in modo diverso da quello dei genitori(giallo-rugoso e verde-liscio). con questo pensiero la terza legge di Mendel viene chiamata dell’indipendenza dei caratteri. 


 


ILARIA PASQUINI E MARTINA SERENA III e Montegabbione

Formato stampa Invia questa news ad un amico Crea un file PDF dalla news
I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
 Cerca

Ricerca avanzata

 Nonni su Internet

Tutti gli articoli

Giornale dei nonni di Fabro


 Sondaggi

 

Linee guida del Ministro Fioroni sull'uso dei telefonini in classe e delle relative sanzioni disciplinari.


Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project