C’era una volta, in un casolare chiamato il Pantano, un contadino che, in una notte di luna piena, andò nel bosco dove c’era una fontana con una cavalla a carro per farla bere e con una lanterna per fare luce. Arrivato alla fontana, all’improvviso, da dietro, spuntò il Lupo Mannaro; lui, in realtà, era una persona che si trasformava ogni notte di luna piena: gli si allungavano le unghie fino a diventare lunghe e taglienti. Così il contadino stava immobile dalla paura. Quando la bestia vide la luce della lanterna la ruppe con una dentata, poi affondò i denti aguzzi e lunghi nelle carni della cavalla, gliene strappò un bel pezzo e con la carne fra i denti si allontanò per gustarsela in santa pace. Il giorno seguente il contadino dovette far macellare la cavalla perché era in fin di vita. Poi riunì tutti i suoi amici e la notte seguente trovarono il lupo, lo catturarono e gli fecero un taglietto da cui uscirono tre gocce di sangue. Grazie a questo intervento il lupo tornò ad essere una persona normale come gli altri, senza più correre il rischio di trasformazione nelle notti di plenilunio.
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