15 febbraio: mi illumino di meno

Data 10/2/2008 19:52:49 | Categoria: Ambiente

m'illumino di meno 26 gennaio 1917: “M’illumino d’immenso” scriveva il poeta Giuseppe Ungaretti, in una delle poesie più brevi mai scritte al mondo, riferendosi alla splendida luce del mattino.
È passato quasi un secolo e su iniziativa della trasmissione radiofonica “Caterpillar”, nei giorni 15 e 16 febbraio 2008, per il terzo anno consecutivo, viene proposta la campagna “M’illumino di meno”, giornata nazionale per il risparmio energetico.
È incredibile il cambiamento avvenuto in meno di un secolo!

Quando Ungaretti scriveva la poesia, l’energia elettrica
era stata appena inventata, oggi invece, è entrata prepotentemente nelle attività e negli aspetti della vita quotidiana: usi domestici, usi industriali, autotrazione, illuminazione pubblica ed altro.
I consumi ingenti di energia e delle altre risorse disponibili, insieme al connesso inquinamento, stanno impoverendo e distruggendo il nostro pianeta.
Illuminarsi di meno per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del risparmio energetico: scuole, aziende, enti, associazioni e semplici cittadini spegneranno le luci non indispensabili, verranno oscurati alcuni importanti monumenti e nei ristoranti aderenti verrà servita la cena a lume di candela.
Si vuole dimostrare che il risparmio è la migliore fonte di energia.
Certo queste misure non saranno sufficienti se non verranno accompagnate dall’uso di fonti alternative.
Un esempio valido è Gussing (piccola città dell’Austria), che riesce ad autogestirsi dal punto di vista energetico, usando prodotti naturali sotto la guida sapiente di un ingegnere del posto. Studi sull’energia alternativa sono in corso anche all’Università di Perugia, per il riutilizzo delle biomasse (gas derivati da fermentazioni naturali).
È evidente quindi, che il nostro futuro dipende dalla capacità che avremo di riciclare rifiuti in modo da risparmiare risorse e abbattere il problema dell’inquinamento.
“M’ILLUMINO DI MENO” è un segnale che i potenti del mondo non potranno ignorare per sempre.
Agnese Barbanera III D




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